RIVALUTAZIONE BENI IMMATERIALI (MARCHI, BREVETTI, SOFTWARE)

5/03/2021

Il D.L. 104/2020 (Decreto Agosto) introduce la possibilità per le imprese di rivalutare i beni materiali e immateriali mediante il pagamento di una imposta del 3%, con possibilità di risparmio fiscale del 24,9%

Chi può usufruirne?

Possono avvalersene le società di capitali (S.p.A., S.r.l.), le cooperative, gli enti commerciali, le società di persone (S.n.c. e S.a.s) e gli imprenditori individuali.

Quali beni sono rivalutabili?

Sono rivalutabili tutti i beni materiali ed immateriali, comprese le partecipazioni, detenuti dall’impresa ed esistenti nel bilancio in corso alla data del 31.12.2019, ad esclusione dei beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa.

In quale bilancio va eseguita la rivalutazione?

La rivalutazione va eseguita nel bilancio dell’esercizio in corso al 31.12.2020.   

Quali vantaggi ci sono?

La rivalutazione comporta vantaggi sia civilistici che fiscali.

  • Evidenziazione nell’attivo patrimoniale del reale valore degli assets;
  • Aumento del patrimonio netto con immediati beneficio degli indici patrimoniali dell’impresa;
  • Risparmio di imposta (27,9%) per maggiori ammortamenti deducibili a fronte del pagamento di una imposta del 3% (rateizzabile in tre anni);
  • Mitigazione della plusvalenza in caso di cessione (dopo 4 anni) del bene rivalutato.

Quali svantaggi ci sono?

La rivalutazione comporta maggiori ammortamenti sui beni rivalutati per cui essi incideranno sui risultati degli esercizi futuri.

E’ obbligatorio pagare l’imposta del 3%

No. Il pagamento dell’imposta è opzionale. La rivalutazione può essere effettuata anche senza il pagamento dell’imposta ma in questo caso i maggiori valori indicati in bilancio e i relativi ammortamenti non avranno rilevanza fiscale.